Ciao ragazzi, eccomi di nuovo qui. Sul fronte bollettino salute, sto ancora navigando in acque buie e tempestose, ma non voglio neanche per sbaglio tediarvi con le mie ultime disavventure : non ve lo meritate affatto e non voglio sprecare questo piccolo spazio in cose che potrebbero solo immalumorarvi e quindi mi taccio. Oggi, però, ho pensato di condividere con voi un video che parla di un argomento con cui dover fare i conti anche al di fuori e ben distanti da quelle situazioni in cui è presente il narcisista di turno...ma che ovviamente anche lui o lei sa maneggiare alla perfezione. Il termine anglosassone è tone policing e si tratta di una bieca e spesso perversa manovra di distrazione...di massa... E' quello spostare l'attenzione (spesso degli altri interlocutori presenti) da quello che si dice, che, è evidente, fa paura e destabilizza chi ci ascolta, al tono, al 'modo' in cui si dice... Per la carità : io che amo polemiche e discussioni come Superman in forma di fronte alla kriptonite, penso sempre che un po' di garbo e un po' di tatto siano sempre degli accessori fondamentali, dei mai-più-senza in una lista spropositata di situazioni... Però poi, chissà perché, quando qualcuno mi parla, nonostante tutto, non riesco mai o quasi mai a disconnettermi da quello che mi sta dicendo, provando magari, quando la situazione va troppo sopra le righe, a cercare di riportare l'altra persona, e i toni della voce, ad un livello più consono ad una esperienza di scambio e incontro reciproco. E in questo, ma questa è un'altra storia, a volte metto letteralmente paura al mio interlocutore 'esuberante' : perché mi riesce, nonostante tutto, di mantenere una lucidità e una capacità di seguire il discorso che, se proprio ve lo devo dire, credo che sia un regalo che, per le persone che ci trattano male, rimarrà comunque incomprensibile e quindi assolutamente ignorato. Tant'è : come diceva quello ? Non scendere mai al livello di un'idiota... In realtà il 'quello' della citazione era Oscar Wilde (m'hai detto scansati!!!) e io l'ho bellamente parafrasato, perché l'originale era : 'Non metterti a discutere con un idiota : ti porta sul suo campo e poi ti batte con l'esperienza'...e diamogli torto... Ma quando certe discussioni non si possono evitare, il mio corollario è non andare ai materassi : non scendere al livello, basso e assolutamente inutile, del nostro idiota di turno. E siccome per non farlo bisogna riconoscerlo e individuare per bene le sue armi...e non dimenticare mai chi siamo e in che cosa crediamo veramente...credo possa essere davvero utile ed importante approfondire questa tecnica, che Sibilla Iacopini traduce con il colloquiale (e un po' romano) 'Aho...e datti una calmata...'. Buona visione e spero a presto 🤗