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Divide et impera

27/08/2021 di Silvia Morghen

Ciao a tutti,
e ben trovati.
Oggi devo dire che è stata proprio una bella giornata, una di quelle in cui ho fatto molte cose e sono andate tutte per il giusto verso.
Complice un sorriso che mi sono stampata sulla faccia questa mattina appena sveglia, un bel sole che mi ha fatto compagnia per tutte le ore, malgrado lo abbia ammirato solo dalla finestra, e soprattutto un senso di tranquillità e di pace che mi sono tenuti accanto mentre facevo cose e affrontavo il lavoro.....
Per me, non c'è dubbio, i giorni dovrebbero essere sempre così, con la giusta dose di voglia di fare e la giusta dose di serenità....
E' per questo che da tempo, da tanto tempo ormai, per fortuna, cerco di dar buca a quelle situazioni di contrasto, soprattutto quelle che poi si rivelano come inutili fonti solo di contrapposizione e malumore, che nulla aggiungerebbero alla mia giornata e alla mia vita, quando la persona che sta dall'altra parta mostra, chiaramente o di non aver alcuna voglia di confronto o di ragionare insieme o forse, meschinella, non possiede e non 'pratica' fino in fondo gli strumenti per farlo.
Ciononostante, debbo comunque dire, che le mie riflessioni le faccio comunque : quello che non amo è litigare tanto per, non provare comunque a capire la situazione che vede coinvolta, oltre a me, un'altra persona, un'altra esigenza.
ImmagineOvviamente, e purtroppo devo dirlo ancora una volta per esperienza diretta, quando si imbatte in un o una narcisista, la tensione corre sul filo, il contrasto non solo è sempre alla porta, ma viene dilatato, cavalcato, alimentato e creato di sana pianta.....
La discussione diventa un teatrino ridicolo al solo scopo di inscenare un dramma, attribuire colpe, sottintendere offese, esasperare gli animi, giustificare fughe.....
E non è altro che un gioco, non è un incontro per conoscersi e riconoscersi, per capirsi e confrontarsi, magari un gioco di scacchi, a volte un gioco al gatto e al topo, altre un gioco al massacro.....
Già questo da solo motiva il fatto di non avere un rapporto con queste persone; proprio questo mi ha spinto a parlarne con voi, perché il rischio è che questa conflittualità endemica, cioè talmente connaturata con i rapporti patologici, venga confusa per un modo solo un tantinello conflittuale ma magari addirittura 'apprezzabile' e che tracimi, dalla pozza di stantio e di inutilità in cui si muove, per essere condivisa in altri ambiti, quello del lavoro ad esempio, e in altri rapporti, quelli davvero di amore e ricerca di felicità, portando con sé la sua capacità naturale di distruggere e confondere carte in tavola e cose importanti.....
Per una persona narcisista, il contrasto è qualcosa che non manca MAI....
E', come il brocardo latino divide et impera, dividi così dominerai, alla base della quotidianità di persone che non solo a confronto con gli altri, ma che al cospetto di se stessi, non sono proprio capaci di mettersi.
E' come se andassero in crisi, in una crisi che non hanno mai affrontato, e tanto tempo da quando erano piccoli ad oggi ne hanno avuto, ma non hanno alcuna intenzione di prenderla in considerazione : la inquadrano solo come una sorta di lesa maestà, che presterebbe troppo il fianco alla evenienza, tutt'altro che remota, e in qualche parte dentro di loro ne hanno una vaga coscienza, che l'immagine che si sono attribuiti, che hanno scelto di appiopparsi, possa crollare, sotto il peso della realtà, come quel semplicistico e puerile castello di carte che hanno scelto come passaporto nella loro esistenza....
Per dirla con termini di attualità, non un Green pass con valenza europea, ma un Black hole pass che tutto risucchia e tutto distrugge....

Vi lascio ad un video dello psicoterapeuta Roberto Ruga che con parole chiare e nitide, e con riflessioni e punteggiamenti su aspetti e stati d'animo che potremmo non essere in grado di capire appieno perché non conosciuti, ci tratteggia il gusto per il contrasto del narcisista patologico, e quella necessità straniante per il dominio e l'abbattere l'altro, che trovano ampio spazio nei modi e nei tempi della sua finta seduzione, che rappresentano per lui gli elementi continui di una falsa narrazione che con l'amore, l'incontro, il rispetto e la ricerca di 'qualcosa' non hanno nulla a che vedere.



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