Se c'è una cosa che mi ha dato tanto da pensare, quando ero più giovane, e anche ora, che invece sono più grande, sono quelle situazioni in cui, anche solo per puro spirito di polemica dialettica, chi mi trovo di fronte mi dice cose non vere su fatti accaduti o addirittura su cose da me fatte o solo pensate..... L'ho sempre trovata una cosa 'strana', e, da persona sportiva, anche un tantinello 'scorretta'....ma soprattutto qualcosa di inutile e puramente distruttivo, perché crea una frattura immediata con la persona che ti è di fronte, a seguito della quale trovare un sano e corretto punto di incontro è talmente difficile..... Ad ogni modo, la strategia che ho scelto di adottare, per la mia vita, è stata quella di essere sempre consapevole non solo di quello che faccio ma anche di quello che penso, e di sapermi mettere, sempre e senza remore o paure, davanti allo specchio, ammettendo sbagli, paure, cose non fatte o non fatte per bene....e questo mi ha dato, via via, una capacità superiore di affrontare le situazioni, e soprattutto di tirar fuori il meglio da me...... Forse non sarà facile ? Forse sembra un lavoro improbo ? In realtà è soltanto qualcosa per me di estremamente naturale e rivitalizzante, anche perché, visto che non mi piace affatto 'vincere facile', le cose preferisco conquistarmele con tutto l'impegno possibile, e so che una volta conquistate così non potrà davvero toccarmele nessuno, ma oltretutto le cose mi piacciono vere, reali, autentiche...... E quindi, non c'è niente da fare, rimango sempre un po' così quando, e mi capita ancora, arriva qualcuno che, dal suo cappello a cilindro, mi vuole tirar fuori panzane su quello che avrei detto, fatto, pensato, credendo che questa mistificazione volontaria e a volte maligna, della realtà, possa passare inosservata..... Intanto, che cosa brutta è mettere dubbi negli altri quando è solo una reazione alle proprie insicurezze ? Non basterebbe forse affrontarle e superarle ? E poi, se, nonostante i giri di peppe che provi a fare, nonostante il gioco delle tre carte che metti in atto, ti accorgi che l'altra persona non ci casca, non abbocca.....non varrebbe forse la pena di lasciar perdere, provando a guardare le cose con un minimo di obiettività in più??? Penso che sarete un po' d'accordo con me, ma purtroppo quello che succede, soprattutto con i narcisisti patologici, è che loro non comprendano, visto che poi la soddisfazione personale se la prendono sempre e solo al di fuori di quello che accade veramente..... Esatto : se la raccontano e basta, continuando a mistifacare risposte e reazioni di chi si trovano di fronte, barando e prendendo in giro ovviamente loro stessi..... Se vi piace così....... E allora.....Hi & Bye....tanti cari saluti e arrivederci : io intanto la vita vera me la vado a vivere....Voi prendetevi pure 'sta soddisfazione di cartapesta....🤭
Confidando che quanto detto vi possa ispirare e far riflettere, vi lascio però comunque alla visione di questo video, chiaro diretto e molto ispiratore, della brava Serena Fumaria, perché a volte tali situazioni sono comunque molto difficili da comprendere e digerire e possono comunque rischiare di confonderci le idee o anche solo di immalumorarci e farci stare un po' male......
Buongiorno a tutti e ben trovati. Oggi ho pensato di condividere con voi un articolo che delinea il narciso tra il mito e la sua complicata e pure così stereotipata, quasi 'monotona' patologia, a conoscere la quale risulta poi anche fin troppo semplice capire con cosa si abbia a che fare e non lasciarsi coinvolgere e ferire.
Vi lascio quindi a queste righe di Laura Fraggetta : con pochi e salienti passaggi, indica gli aspetti che è bene conoscere, in tempi come questi dove, troppe volte, un io strombazzato, ma che cela tanto vuoto dietro e dentro di sé, vorrebbe prendere il posto delle cose meravigliose che nella vita di tutti i giorni si possono vivere e condividere...
'...non l'avevo considerato' cantava un Renato Zero d'annata, che mi riporta a tanti anni fa, in un periodo in cui a certe cose forse potevo ancora non pensare. Ma come non parlare con voi della c.d. triangolazione, uno strumento al quale i narcisisti fanno ricorso a man bassa, in situazioni importanti e particolari, e anche nel rapporto dialettico quotidiano. Il riferimento non è ai cornini, che pure questi 'simpatici' personaggi non ci risparmiano, ma all'abitudine che hanno di far riferimento ad altre persone, esterne al rapporto, per sottolinearne qualità, begli aspetti, caratteristiche, e chi più ne ha più ne metta, al fine preciso di svalutare la prescelta vittima, e farla sentire insicura o comunque messa a confronto e quindi provocata di continuo. In realtà il triangolare trova posto anche in altri ambiti, ad esempio quello delle discussioni, o comunque delle cose dette e riportate ad una terza persona o di una terza persona per causare......certo, infatti : tensioni, litigi, contrarietà, per poi potersi trovare, Lì, lui o lei, tranquillo e distaccato, a godersi lo spettacolo (bello spettacolo....) e l'effetto che fa.... Un esempio che sarà capitato a molti è la frase, la battuta sottile, l'uscita un po' maligna ma sempre tanto accorta, che può fare la suocera narcisista, che rovina il pranzo della Domenica ai due malcapitati piccioncini, che poi se ne tornano a casa, immalumorati, e non rivolgendosi neanche la parola per tutto il tragitto di ritorno a casa.
😳
Che riflessione fare ??? A me che è capitato spesso di trovarmi in mezzo a queste strane situazioni (vi dico solo che hanno pure tentato di mettermi contro e farmi rosicare per la mia gatta Penelope, che invece io adoro, e non mi stupisco certo che chi la veda possa pensare che non c'è niente di più dolce della sua espressione sognante......quando dorme, è di un fotogenico....🤭), credo profondamente che questo mettere a confronto affondi le sue turpi radici nella estrema insicurezza ed invidia di cui sono intrisi, fino alla punta dei capelli, i nostri narcisi : e mi fanno quindi una gran pena quando non capiscono che su tante persone questa cosa non solo non funziona, ma non fa altro che farli scoprire e farli chiaramente identificare come personaggi dall'ego un po' bislacco...
Per finire, però, le triangolazioni sono spesso molto complicate da gestire e molto pericolose, perché ambigue e silenti, in ambito lavorativo o comunque sociale : creano fratture, discussioni, malumori e difficoltà che possono avere molti strascichi, e ai quali porre rimedio può essere fastidioso e veramente antipatico. Il consiglio è quindi quello di iniziare a prestare attenzione a questa pratica, un po' infantile un po' infame....
Per approfondire vi rimando a questo articolo di Contatto Zero che illustra caratteristiche ed ingredienti di questo strano strumento quotidiano di tortura....
...Salve a tutti e ben trovati. Per quanto adori Jodie Foster, non fosse altro che la sua immagine sul flacone del Coppertone è la prima icona pubblicitaria in cui mi sia imbattuta da bambina, e che abbia spesso sfoggiato capelli rossi e lentiggini, tenendo sempre molto alto il buon nome delle rosce, la pellicola in questione non l'ho mai vista, non almeno dall'inizio alla fine, e comunque non è della sua interpretazione o di quella di Anthony Hopkins che ho voglia di parlare oggi. Il silenzio corredato dal bell'aggettivo punitivo è un'altra delle armi tossiche che utilizza, e in cui si è specializzato, il nostro narcisista patologico, e ne fa un uso costante e con più di uno scopo durante le sue pseudo-relazioni, non solo amorose.....
Il silenzio è usato per creare tensione, paura, dubbi, angoscia, preoccupazione e sensi di colpa....ma questo distacco infantile ed artefatto serve sempre al nostro strano compagno di relazione per crearsi dello spazio per occuparsi di qualcosa di diverso da noi, anche un'altra persona, che lo sta incapricciando in quel momento....
Se ragioniamo poi sugli ambiti social, in cui è spesso facile imbattersi in questi personaggi-fantoccio, mi saprete dire anche voi che, purtroppo, certi strumenti dell'armamentario narcisista si stanno diffondendo a vista d'occhio, di orecchio e di tastiera, anche tra chi, fortunato lui, sfortunati tutti quanti noi, narcisista conclamato non lo diventerà mai.....
Vi lascio, quindi, alla lettura di questo articolo di Laura Fraggetta, dal sito Passaggi Lenti, che con poche, chiare, ma comunque incisive e coinvolgenti parole spiega come, quando e perché il nostro soggetto strambo mette in atto uno dei comportamenti più infantili, ma anche più crudeli, di cui nella sua sciagurata vita ha bisogno.
Fatemi sapere che ne pensate, lasciando un commento, anche se potete essere abbastanza sicuri che la vostra metà non possa soffrire di tale disturbo, ma sia solo qualcuno a cui piace tenere l'altro/a sulle spine....
Buongiorno a tutti, e ben trovati. Quando ho ancora negli occhi l'impresa fatta dai nostri due italiani Marcel Jacobs nei 100mt Maschili e Gimbo Tamberi nel Salto in alto Maschile alle Olimpiadi di Tokio, mi ritorna in mente il mio passato non solo di sportiva (non però nell'Atletica Leggera.....🤭) ma anche di istruttrice, che quel giusto senso di ambizione, competitività ma soprattutto correttezza nel mettermi in gioco con me stessa e con e grazie ad altre atlete mi hanno lasciato indelebilmente nel cuore, nell'anima, nello stile attraverso il quale mi metto alla prova (io, non gli altri) nella vita di tutti i giorni. Non c'è quindi niente di più lontano da me della ambivalenza vigliacca e un po' da looser, da vero perdente, del narcisista patologico, al quale piace sempre vincere facile (come nella pubblicità con il sottofondo di 'bonci, bonci, bonci, bo'.....) e affrettarsi a svalutare i suoi avversari-pedine, che starebbero lì, secondo lui, solo a osannarlo e beatificarlo.
Io, in particolare, ho sempre preferito trovarmi insieme a persone speciali e veramente in gamba e in mezzo alle quali dovermi far valere, e soprattutto adoro, immensamente e senza sosta, vedere le cose belle degli altri e le loro qualità migliori, anziché 'riconsolarmi con l'aglietto', come dicono a Roma, e sentirmi chissà chi, solo perché sto giocando a dadi truccati.
Per quanto non sia il primo tratto che viene messo in risalto quando si parla del narcisista tipo, non c'è dubbio, a mio parere, invece, che sia un aspetto importante da ricordare, soprattutto quando si voglia scorgere comportamenti come dire poco 'urbani' ed edificanti in ambiti e ambienti diversi rispetto a quello pseudo-sentimentale su cui si concentra la letteratura sull'argomento : ad esempio in ambito lavorativo.
Quindi prestiamo attenzione : il narcisista è un invidioso cronico, più che vincere preferisce sempre perdere, purché l'altro vada peggio di lui.....e tende inoltre moooolto facilmente a far la parte dell'incompreso : 'Non sono io che sono una schiappetta in questa cosa, e giustamente qualcuno più bravo di me è stato premiato.... 'Sono io che sono scomodo....oppure sono antipatico a tizio...oppure (e questa è davvero la 'peggiore') mi temono, ed è quindi per questo che mi hanno trattato così.....🤦🏼♀️'
E tanto per richiamare la famosa teoria froidiana dell'invidia del pene.....ci metterei la mano sul fuoco, la destra e la sinistra pure, che tutti i narcisisti uomini con i quali mi sia imbattuta si sentissero messi in difficoltà dalle mie caratteristiche personali....fosse anche solo la voglia, che non mi manca mai, di saper prendere la vita di ogni giorno con la giusta e sacrosanta dose quotidiana di leggerezza.....!!!!
Vi lascio, come al solito, in compagnia di qualcuno molto più esperto e titolato di me sull'argomento....